Pubblicato da: pasavign | 4 Maggio 2007

Uomini e animali

Uomini e animali.
Mi chiedo spesso chi sia meglio: gli uomini o gli animali.
Quasi sempre la risposta è che siano migliori gli animali.
Loro sono in perfetta sintonia con la Natura.
Non esistono il Bene ed il Male.
Esiste solo il Necessario.
Il leone mangia una gazzella: non c’è nessuna crudeltà, nessuna partecipazione emotiva, né nel predatore né nelle vittime.
Il predatore non ha scelta, se vuole sopravvivere deve uccidere.
Le prede hanno dalla loro il numero.
Quando una calamità naturale riduce drasticamente il numero delle prede, anche i predatori muoiono, non c’è cibo sufficiente per tutti.
La Natura si evolve e si adatta seguendo un ritmo suo, appunto “naturale”.

L’uomo invece no.
L’uomo ha “coscienza” della sua esistenza, ed ha pure coscienza del fatto che, prima o poi, deve morire: questo genera l’ansia di fare qualcosa per ritardare l’evento, per evitarlo fin quando possibile.
Ma, come tutti i comportamenti ansiosi, i rimedi escogitati sono spesso peggio del male.

Uno dei vizi peggiori derivanti da questa “ansia innata” è l’avidità.

Avete mai visto un leone ammazzare più prede di quel che gli servono al momento?
No, tutti gli animali “vivono alla giornata”.

L’uomo invece pensa al domani, pensa a garantirsi un futuro, ma sovente lo fa nella maniera sbagliata. Allora riempie il frigorifero di cibo, oltre il fabbisogno.
Negli Stati Uniti, durante la costruzione delle linee ferroviarie che dovevano unire la costa atlantica a quella del pacifico, si arrivò alla quasi estinzione dei bisonti: la necessità di procurarsi del cibo era passata in secondo piano rispetto alla “gara” a chi ammazzava più bestie.
A parte le calamità naturali, solo l’uomo è stato in grado di perpetrare degli “stermini di massa”.
Alla base di questi comportamenti c’è sempre l’avidità, il bisogno incontrollato di “accumulare” risorse oltre al necessario per “paura” del domani.

Non che sia sbagliato pensare al domani, alle generazioni future, insomma agli “altri”.
Questo costituisce la parte “nobile” del nostro pensiero.
Sono i modi di attuazione che spesso sono sbagliati .

Oggi giorno che si avverte sempre più la scarsità di risorse per una popolazione mondiale continuamente in crescita, non serve accumulare se non lo si fa per ridistribuire.
Ecco cosa ci nobiliterebbe rispetto agli animali: raccogliere risorse per aiutare gli altri, aiutare chi è in difficoltà, chi non ha i mezzi.

Invece spesso ci fermiamo al primo passo di questo nobile intento, quello dell’accumulo!


Risposte

  1. …non sei un pò troppo retorico? Però scrivi cose giuste.


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